Angeli, Dannati e Anime sospese

by CaruanaMundi

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1.
Avremo letti pieni di profumi eterni oro nei capelli e bocche da succhiare attorno pallide vestali e regine d’Abissinia su leoni maculati E avremo compagnia di esseri adoranti di antiche dinastie e tra noi i re di Biblos Il pianto tuo asciugherò con piume di angeli domineremo il vento la noia, l’inverno ed ogni età Shaytan, Shaytan Quanta sete hanno le mani tue di una carezza Shaytan, Shaytan Quanta ne hanno gli occhi tuoi di tenerezza Senza brama nè timore stillerò dal cuore le tue misere passioni, le tue inutili illusioni il desiderio di felicità la tua bellezza che sfiorisce e se ne va Poi mi dirai ti amerò per sempre, per sempre e così tu cingerai in eterno il nastro del tramonto Shaytan, Shaytan Quanta sete hanno le mani tue di una carezza Shaytan, Shaytan Quanta ne hanno gli occhi tuoi di tenerezza قُلْ أعُوذُ بِرَبِّ آلنَّاسِ – مَلِكِ آلنَّاسِ إِلَهِ آلنَّاسِ مِنْ شَرِّ آلْوَسْواسِ آلْخَنَّاسِ آلَّذِى يُوَسْوِسُ في صُدُورِ آلنَّاسِ مِنَ آلْجِنَّةِ وَ آلنَّاسِ*
2.
Dannato! 04:50
Lasciate ogni speranza voi che entrate siamo al completo da due settimane chiedete al barcaiolo là sul molo lui è l’unico qui a non avere dolo Mormorano piano i mirti infetti le zingare coperte dai foulard i gatti accovacciati sopra i tetti l’acqua dello Stige mormora Come allora come tempo fa spegnevo la mia sete nelle nebbie dei bar tra angeli caduti e demoni accucciati sotto i tavolini e sopra i lampadari Maledirò il vino e i miei anni Il tempo e i suoi inganni Il mio essere uomo e la mia cecità Maledirò il mio essere qua L’ombra degli dei per l’oscurità Maledirò anche la tua assenza E il vuoto dentro che mi dà Guardo i miei colleghi a testa in giù girare come polli al barbecue c’è pure il presidente con le amanti e un prete che pende da lassù Sulle note amare di un violino balliamo tutti nudi come rane coi piedi a mollo nel catrame e le bocche ripiene di sale Ma un giorno griderò vendetta al cielo e chiederò giustizia anche per me e ali nuove da provare e ali bianche per volare via da qua Maledirò il vino e i miei anni Le stagioni ed i miei affanni L’innocenza perduta e la mia vanità Maledirò il mio essere qua L’ombra degli dei per l’oscurità Maledirò anche la tua assenza E il vuoto dentro che mi dà Maledirò il vino e i miei anni Le tue cosce e tutti i santi La decenza e la tua verginità Maledirò il mio essere qua L’ombra degli dei per l’oscurità Maledirò anche la tua assenza E il vuoto dentro che mi dà E si fa presto a dir dannati tutti ammucchiati, come alici schiacciati l’anima infetta e le bocche ripiene di sale.
3.
Che pena che fanno le donne sposate senza amiche Le facce triviali nei manifesti elettorali Le vecchie rifatte, il coro dei telegiornali Ma le scarpe del papa fanno pena di più Che schifo che fa la domenica sportiva Se venivi prima ti offrivo il caffè Che schifo mi fa la tua mancanza di virtù Ma il porno cinese mi fa schifo di più Apri un’altra birra che ci bevo su Ho il morale a pezzi non resisto più Forse dovrei scappare, andare a Katmandou Per abbracciare il cielo, per non vedervi più Che orrore mi fa sentire certe idee Sui soldati caduti e come eroi ricordati Che orrore mi fa cuocere un pollo in un sacchetto O il tuo finto rispetto per quelli come me Apri un’altra birra che ci bevo su Ho il morale a pezzi non resisto più…………… E stare in silenzio laggiù Accarezzando il vento Lontano dai rumori di città Lontano dalla vostra vanità Ma schifo mi fa l’odore del pernod La crisi mondiale, il tuo nouvo paltò Il condizionale, la presenza degli zoo Ma il complotto sionista mi fa schifo di più Apri un’altra birra che ci bevo su Ho il morale a pezzi non ne posso più Forse dovrei scappare, andare a Katmandou Lontano dai rumori di città Lontano dalla vostra vanità Apri un’altra birra.
4.
Che pena che fanno le donne sposate senza amiche Le facce triviali nei manifesti elettorali Le vecchie rifatte, il coro dei telegiornali Ma le scarpe del papa fanno pena di più Che schifo che fa la domenica sportiva Se venivi prima ti offrivo il caffè Che schifo mi fa la tua mancanza di virtù Ma il porno cinese mi fa schifo di più Apri un’altra birra che ci bevo su Ho il morale a pezzi non resisto più Forse dovrei scappare, andare a Katmandou Per abbracciare il cielo, per non vedervi più Che orrore mi fa sentire certe idee Sui soldati caduti e come eroi ricordati Che orrore mi fa cuocere un pollo in un sacchetto O il tuo finto rispetto per quelli come me Apri un’altra birra che ci bevo su Ho il morale a pezzi non resisto più…………… E stare in silenzio laggiù Accarezzando il vento Lontano dai rumori di città Lontano dalla vostra vanità Ma schifo mi fa l’odore del pernod La crisi mondiale, il tuo nouvo paltò Il condizionale, la presenza degli zoo Ma il complotto sionista mi fa schifo di più Apri un’altra birra che ci bevo su Ho il morale a pezzi non ne posso più Forse dovrei scappare, andare a Katmandou Lontano dai rumori di città Lontano dalla vostra vanità Apri un’altra birra.
5.
Cassandra 03:49
Eccomi padre son pronta a osservare Gli uccelli che migrano e il loro volare Apri la pancia ad un altro animale Poi vieni da me Ti dirò se la guerra è giusta E se vincerai Se riporterai i miei fratelli O solo i loro elmi Ascoltatemi ho già veduto i leoni di pietra Senza testa e mi fissano ancora nelle notti insonni ed io Maledico le vostre armi, le vostre bugie Gli dei ci avvelenano il cuore Che ne è stato del tempo andato? Che ne è stato di te? Lascia che sia la sorte o il mare a portarmi via Tra una pioggia di luci, fiori e spighe Tra i capelli, adesso Eccomi madre dimora perduta Muta, accecata anche tu Sarai umiliata, donna violata anch’io come te Che non credi alle mie parole e non sai cos’è che consuma i giorni miei Questo mostro che ci divora Che fa scempio di noi Lascia che sia la sorte o il mare a portarmi via Tra una pioggia di luci, fiori e spighe Tra i capelli, adesso Avrei voglia di dirti resta qui accanto a me io non vedrei più sangue, spade Ma correre i cavalli verso il mare aldilà Lascia che sia la sorte o il mare a portarmi Via da questi tormenti oscuri segni Tra le stelle, adesso Brucio di baci e so che un giorno te ne andrai Ed io morirò piano Ora che la sventura Incombe su di noi.
6.
Notte gnawa 06:13
Il bagliore delle lance attirava gli sciacalli come oracoli di sangue Vinto è il dio dei miei nemici Con gli occhi chiusi il vuoto attorno fuggo al mondo Poi cado giù, apro di più le mani come nidi di serpi sui bracieri si alzano le mie dita ricurve sui fuochi La notte cura e allontana ogni mio dolore fuori i tamburi, sento che mi scoppia il cuore L’eco dei respiri miei, scendono lacrime fumano gli incensi e gli uomini dietro una tenda Poi torno su, urlo di più i canti e i ricordi strazianti dei parenti andati via i cavalli s’impennano furenti caotici silenzi dentro me scuoto la mia testa al suono dei krakeb Cado così, in estasi Le spade damascate scintillano eclissando anche la luna I capelli si sciolgono le donne e i veli cadono Tremo e in fondo lo sento: sono vivo, sono vivo! La gente gnawa danza ancora liberandosi rinnova l’eterno e il ciclo dell’esistenza per poi ricordare a se stessi il mistero dell’essere per sentirsi vivi e combattere la morte. L’eco dei respiri miei, scendono lacrime fumano gli incensi e gli uomini dietro una tenda.
7.
Abu Nuwas 04:32
Smetti di vagare tra alberi contorti e siepi di velluto Tra il riverbero di voci mute, nelle sere di mezza estate Ci arrivava l’odore del grano E una gioiosa inquietudine ci faceva tremare Resta qua insieme a me Quante volte ho confuso il mio amore per te Con la nostalgia che ho dentro e tu Non dirmi che non hai mai sentito dentro Questo strano sentimento, un amore senza senso Non dirmi che non hai mai capito in fondo che per me Pesano come macigni i miei ricordi وحبّك لا يبلى ولكنّه يبلي* Acqua che scroscia, acqua che scende Acqua che assedia le mie stelle Mi sorridevi e sognavi di stare In luoghi eterni e immaginavi di volteggiare lassù Tra pianeti con due lune Fuori dai nostri bisogni, dal dolore e dagli affanni Resta qua insieme a me Quanto tempo è passato da quando io e te Scrivevamo versi in cieli tersi Non dirmi che non hai mai sentito dentro Questo strano sentimento, un amore senza senso Non dirmi che non hai mai capito in fondo che per me Pesano come macigni i miei ricordi وحبّك لا يَبلى ولكنّه يبلي E vai via da me Tu vai dove non è dove non c’è Niente che possa più nuocerti O farti male come ha fatto a me
8.
Hai mai osservato il mareoceano Dai bastioni di Rabat? Le onde gravide e irruenti Partorite in un istante tuonano Come una voce sola Come arcana dimora E furia di titani Io rimango a volteggiare piano Sull’alba del mondo Sai queste acque scalano il cielo Furiose occultano navi saracene E sento tumulti e paure ancestrali E per un momento ritorna il ricordo di te Sento l’immenso imprigionato dentro L’anima che fugge via E sembra che tutto sia sempre stato Che non debba mai finir Io vibro così abbandonandomi E mi domando: se fosse solo un’illusione a tenerci così? Sospesi tra i flutti del tempo Ora e allora Sai queste acque scalano il cielo Furiose occultano navi saracene E sento tumulti e paure ancestrali E per un momento ritorna il ricordo di te Mi ricordo di te.
9.
Ya aziza 03:47
Tra le tue mani scorre il vento Sulle mie mani i segni del tempo Vieni tra le braccia mie Stretto tra le braccia tue Come ulivi così ci nutrirà la terra E il sole sulle tue gote splenderà Ya aziza, ya aziza Noi non avremo più bisogno di parole Sentire il canto delle colombe basterà Ti darò la forza e tutti gli anni miei Il coraggio per rinascere ogni volta che vorrai. Dintra di mia sentu nasciri u suli Quannu tu si ccu mia va via ogni duluri Cantu ppi tia l’amuri è amuri ca mi campa Dintra di mia cchi lustru i luna ca cumanni Tu ca furriari mi fai comu ventu di luvanti Cantu ppi tia l’amuri è amuri ca mi campa Cantu ppi tia l’amuri è amuri ca ni teni accussi

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released February 5, 2014

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CaruanaMundi Ragusa, Italy

Nata in Sicilia dall’incontro di quattro musicisti provenienti da esperienze diverse Caruana Mundi propone un originale mezcla sonora fatta di chitarre acustiche, charango, mandolino, percussioni africane, e avvolgenti suoni elettrici.

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