1. |
Le bugie del diavolo
04:20
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Avremo letti pieni di profumi eterni
oro nei capelli e bocche da succhiare
attorno pallide vestali
e regine d’Abissinia su leoni maculati
E avremo compagnia
di esseri adoranti
di antiche dinastie
e tra noi i re di Biblos
Il pianto tuo asciugherò
con piume di angeli
domineremo il vento
la noia, l’inverno ed ogni età
Shaytan, Shaytan
Quanta sete hanno le mani tue di una carezza
Shaytan, Shaytan
Quanta ne hanno gli occhi tuoi di tenerezza
Senza brama nè timore stillerò dal cuore
le tue misere passioni, le tue inutili illusioni
il desiderio di felicità
la tua bellezza che sfiorisce e se ne va
Poi mi dirai ti amerò
per sempre, per sempre
e così tu cingerai in eterno
il nastro del tramonto
Shaytan, Shaytan
Quanta sete hanno le mani tue di una carezza
Shaytan, Shaytan
Quanta ne hanno gli occhi tuoi di tenerezza
قُلْ أعُوذُ بِرَبِّ آلنَّاسِ – مَلِكِ آلنَّاسِ
إِلَهِ آلنَّاسِ
مِنْ شَرِّ آلْوَسْواسِ آلْخَنَّاسِ
آلَّذِى يُوَسْوِسُ في صُدُورِ آلنَّاسِ
مِنَ آلْجِنَّةِ وَ آلنَّاسِ*
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2. |
Dannato!
04:50
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Lasciate ogni speranza voi che entrate
siamo al completo da due settimane
chiedete al barcaiolo là sul molo
lui è l’unico qui a non avere dolo
Mormorano piano i mirti infetti
le zingare coperte dai foulard
i gatti accovacciati sopra i tetti
l’acqua dello Stige mormora
Come allora come tempo fa
spegnevo la mia sete nelle nebbie dei bar
tra angeli caduti e demoni accucciati
sotto i tavolini e sopra i lampadari
Maledirò il vino e i miei anni
Il tempo e i suoi inganni
Il mio essere uomo e la mia cecità
Maledirò il mio essere qua
L’ombra degli dei per l’oscurità
Maledirò anche la tua assenza
E il vuoto dentro che mi dà
Guardo i miei colleghi a testa in giù
girare come polli al barbecue
c’è pure il presidente con le amanti
e un prete che pende da lassù
Sulle note amare di un violino
balliamo tutti nudi come rane
coi piedi a mollo nel catrame
e le bocche ripiene di sale
Ma un giorno griderò vendetta al cielo
e chiederò giustizia anche per me
e ali nuove da provare
e ali bianche per volare via da qua
Maledirò il vino e i miei anni
Le stagioni ed i miei affanni
L’innocenza perduta e la mia vanità
Maledirò il mio essere qua
L’ombra degli dei per l’oscurità
Maledirò anche la tua assenza
E il vuoto dentro che mi dà
Maledirò il vino e i miei anni
Le tue cosce e tutti i santi
La decenza e la tua verginità
Maledirò il mio essere qua
L’ombra degli dei per l’oscurità
Maledirò anche la tua assenza
E il vuoto dentro che mi dà
E si fa presto a dir dannati
tutti ammucchiati, come alici schiacciati
l’anima infetta
e le bocche ripiene di sale.
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3. |
La ballata di Giuda
06:09
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Che pena che fanno le donne sposate senza amiche
Le facce triviali nei manifesti elettorali
Le vecchie rifatte, il coro dei telegiornali
Ma le scarpe del papa fanno pena di più
Che schifo che fa la domenica sportiva
Se venivi prima ti offrivo il caffè
Che schifo mi fa la tua mancanza di virtù
Ma il porno cinese mi fa schifo di più
Apri un’altra birra che ci bevo su
Ho il morale a pezzi non resisto più
Forse dovrei scappare, andare a Katmandou
Per abbracciare il cielo, per non vedervi più
Che orrore mi fa sentire certe idee
Sui soldati caduti e come eroi ricordati
Che orrore mi fa cuocere un pollo in un sacchetto
O il tuo finto rispetto per quelli come me
Apri un’altra birra che ci bevo su
Ho il morale a pezzi non resisto più……………
E stare in silenzio laggiù
Accarezzando il vento
Lontano dai rumori di città
Lontano dalla vostra vanità
Ma schifo mi fa l’odore del pernod
La crisi mondiale, il tuo nouvo paltò
Il condizionale, la presenza degli zoo
Ma il complotto sionista mi fa schifo di più
Apri un’altra birra che ci bevo su
Ho il morale a pezzi non ne posso più
Forse dovrei scappare, andare a Katmandou
Lontano dai rumori di città
Lontano dalla vostra vanità
Apri un’altra birra.
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4. |
Fuga a Katmandou
04:40
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Che pena che fanno le donne sposate senza amiche
Le facce triviali nei manifesti elettorali
Le vecchie rifatte, il coro dei telegiornali
Ma le scarpe del papa fanno pena di più
Che schifo che fa la domenica sportiva
Se venivi prima ti offrivo il caffè
Che schifo mi fa la tua mancanza di virtù
Ma il porno cinese mi fa schifo di più
Apri un’altra birra che ci bevo su
Ho il morale a pezzi non resisto più
Forse dovrei scappare, andare a Katmandou
Per abbracciare il cielo, per non vedervi più
Che orrore mi fa sentire certe idee
Sui soldati caduti e come eroi ricordati
Che orrore mi fa cuocere un pollo in un sacchetto
O il tuo finto rispetto per quelli come me
Apri un’altra birra che ci bevo su
Ho il morale a pezzi non resisto più……………
E stare in silenzio laggiù
Accarezzando il vento
Lontano dai rumori di città
Lontano dalla vostra vanità
Ma schifo mi fa l’odore del pernod
La crisi mondiale, il tuo nouvo paltò
Il condizionale, la presenza degli zoo
Ma il complotto sionista mi fa schifo di più
Apri un’altra birra che ci bevo su
Ho il morale a pezzi non ne posso più
Forse dovrei scappare, andare a Katmandou
Lontano dai rumori di città
Lontano dalla vostra vanità
Apri un’altra birra.
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5. |
Cassandra
03:49
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Eccomi padre son pronta a osservare
Gli uccelli che migrano e il loro volare
Apri la pancia ad un altro animale
Poi vieni da me
Ti dirò se la guerra è giusta
E se vincerai
Se riporterai i miei fratelli
O solo i loro elmi
Ascoltatemi ho già veduto i leoni di pietra
Senza testa e mi fissano ancora
nelle notti insonni ed io
Maledico le vostre armi, le vostre bugie
Gli dei ci avvelenano il cuore
Che ne è stato del tempo andato?
Che ne è stato di te?
Lascia che sia la sorte o il mare a portarmi via
Tra una pioggia di luci, fiori e spighe
Tra i capelli, adesso
Eccomi madre dimora perduta
Muta, accecata anche tu
Sarai umiliata,
donna violata anch’io come te
Che non credi alle mie parole e non sai cos’è
che consuma i giorni miei
Questo mostro che ci divora
Che fa scempio di noi
Lascia che sia la sorte o il mare a portarmi via
Tra una pioggia di luci, fiori e spighe
Tra i capelli, adesso
Avrei voglia di dirti resta qui accanto a me
io non vedrei più sangue, spade
Ma correre i cavalli verso il mare aldilà
Lascia che sia la sorte o il mare a portarmi
Via da questi tormenti oscuri segni
Tra le stelle, adesso
Brucio di baci e so che un giorno te ne andrai
Ed io morirò piano
Ora che la sventura
Incombe su di noi.
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6. |
Notte gnawa
06:13
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Il bagliore delle lance attirava gli sciacalli
come oracoli di sangue
Vinto è il dio dei miei nemici
Con gli occhi chiusi il vuoto attorno fuggo al mondo
Poi cado giù, apro di più le mani
come nidi di serpi sui bracieri si alzano
le mie dita ricurve sui fuochi
La notte cura e allontana ogni mio dolore
fuori i tamburi, sento che mi scoppia il cuore
L’eco dei respiri miei, scendono lacrime
fumano gli incensi e gli uomini dietro una tenda
Poi torno su, urlo di più i canti
e i ricordi strazianti dei parenti andati via
i cavalli s’impennano furenti
caotici silenzi dentro me
scuoto la mia testa al suono dei krakeb
Cado così, in estasi
Le spade damascate scintillano eclissando anche la luna
I capelli si sciolgono le donne e i veli cadono
Tremo e in fondo lo sento: sono vivo, sono vivo!
La gente gnawa danza ancora liberandosi
rinnova l’eterno e il ciclo dell’esistenza
per poi ricordare a se stessi il mistero dell’essere
per sentirsi vivi e combattere la morte.
L’eco dei respiri miei, scendono lacrime
fumano gli incensi e gli uomini dietro una tenda.
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7. |
Abu Nuwas
04:32
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Smetti di vagare tra alberi contorti e siepi di velluto
Tra il riverbero di voci mute, nelle sere di mezza estate
Ci arrivava l’odore del grano
E una gioiosa inquietudine ci faceva tremare
Resta qua insieme a me
Quante volte ho confuso il mio amore per te
Con la nostalgia che ho dentro e tu
Non dirmi che non hai mai sentito dentro
Questo strano sentimento, un amore senza senso
Non dirmi che non hai mai capito in fondo che per me
Pesano come macigni i miei ricordi
وحبّك لا يبلى ولكنّه يبلي*
Acqua che scroscia, acqua che scende
Acqua che assedia le mie stelle
Mi sorridevi e sognavi di stare
In luoghi eterni e immaginavi di volteggiare lassù
Tra pianeti con due lune
Fuori dai nostri bisogni, dal dolore e dagli affanni
Resta qua insieme a me
Quanto tempo è passato da quando io e te
Scrivevamo versi in cieli tersi
Non dirmi che non hai mai sentito dentro
Questo strano sentimento, un amore senza senso
Non dirmi che non hai mai capito in fondo che per me
Pesano come macigni i miei ricordi
وحبّك لا يَبلى ولكنّه يبلي
E vai via da me
Tu vai dove non è dove non c’è
Niente che possa più nuocerti
O farti male come ha fatto a me
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8. |
Il Mareoceano
04:16
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Hai mai osservato il mareoceano
Dai bastioni di Rabat?
Le onde gravide e irruenti
Partorite in un istante tuonano
Come una voce sola
Come arcana dimora
E furia di titani
Io rimango a volteggiare piano
Sull’alba del mondo
Sai queste acque scalano il cielo
Furiose occultano navi saracene
E sento tumulti e paure ancestrali
E per un momento ritorna il ricordo di te
Sento l’immenso imprigionato dentro
L’anima che fugge via
E sembra che tutto sia sempre stato
Che non debba mai finir
Io vibro così abbandonandomi
E mi domando: se fosse solo un’illusione a tenerci così?
Sospesi tra i flutti del tempo
Ora e allora
Sai queste acque scalano il cielo
Furiose occultano navi saracene
E sento tumulti e paure ancestrali
E per un momento ritorna il ricordo di te
Mi ricordo di te.
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9. |
Ya aziza
03:47
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Tra le tue mani scorre il vento
Sulle mie mani i segni del tempo
Vieni tra le braccia mie
Stretto tra le braccia tue
Come ulivi così ci nutrirà la terra
E il sole sulle tue gote splenderà
Ya aziza, ya aziza
Noi non avremo più bisogno di parole
Sentire il canto delle colombe basterà
Ti darò la forza e tutti gli anni miei
Il coraggio per rinascere ogni volta che vorrai.
Dintra di mia sentu nasciri u suli
Quannu tu si ccu mia va via ogni duluri
Cantu ppi tia l’amuri è amuri
ca mi campa
Dintra di mia cchi lustru i luna ca cumanni
Tu ca furriari mi fai comu ventu di luvanti
Cantu ppi tia l’amuri è amuri
ca mi campa
Cantu ppi tia l’amuri è amuri
ca ni teni accussi
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CaruanaMundi Ragusa, Italy
Nata in Sicilia dall’incontro di quattro musicisti provenienti da esperienze diverse Caruana Mundi propone un originale mezcla sonora fatta di chitarre acustiche, charango, mandolino, percussioni africane, e avvolgenti suoni elettrici.
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